Merano Wine Festival 2022 L’incanto dei vini georgiani

Tornare al Merano wine Festival dopo due anni di pandemia, è stata sicuramente un emozione.Il Merano Wine Festival, è da sempre è sicuramente un o delle migliori manifestazioni enoiche del nostro paese sia per l’organizzazione sempre perfetta che rende fruibile la degustazione, sia per la ricchezza e la varietà dei vini in assaggio.Per chi come

Tornare al Merano wine Festival dopo due anni di pandemia, è stata sicuramente un emozione.
Il Merano Wine Festival, è da sempre è sicuramente un o delle migliori manifestazioni enoiche del nostro paese sia per l’organizzazione sempre perfetta che rende fruibile la degustazione, sia per la ricchezza e la varietà dei vini in assaggio.
Per chi come noi è sempre pronto alle novità, ed è dominato da una grande curiosità il Merano rappresenta il parco giochi ideale in cui degustare.
Superando super visitate, (anche troppo visitate) sale dedicate ai vini piemontesi e ai super Tuscan, risalendo le scale si arriva a una sala più tranquilla e appartata, che ospita i vini provenienti dalla culla del vino: la Georgia.
Non dilungherò sulle bellezze culturali e artistiche del Paese, che vale davvero la pena di essere visitato, ma per chi è appassionato di viticoltura e ed enologia, un viaggio in Georgia è davvero d’obbligo.
La possibilità di degustare e di farsi aracconatare i vini dai produttori prensenti è stato appassionati.
Sono vini ricchi di storia, come il Khikhwi da uve a bacca bianca, vinificate con il metodo “Qvevri” ovvero pigiate con i piedi e lasciate a riposare in anfore interrate in presenza di bucce e raspi.
Fanatastiche le diverse versioni di RKATSITELI, sempre a bacca bacca assaggiato in più versioni, da quella più tradizionale (sempre in anfora) a quelle più contemporaee con permanga di 6 anni sulle fecce. E infine la certezza del Saperavi.

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