La nuova guida nata dalla collaborazione tra VINIBUONI d’ITALIA e il concorso BeSpirits, annuncia i premiati
Spiriti, distillati, bevande spiritose, chiamiamole come vogliamo: ormai quella che sino a qualche anno fa era una nicchia relegata al compiacimento di pochi, da qualche tempo si è trasformata in un movimento concreto e reale, fatto di realtà all’avanguardia. Una vera e propria new age.
Che siano grandi e storiche distillerie italiane o start up giovani, il fil rouge è un vento di rinnovamento che non si è limitato a svecchiare etichette e confezioni, ma ha investito in know how, ricerca e tradizione per creare nuovi prodotti. Appeal più fresco e, aspetto da non sottovalutare, prodotti più internazionali, che si stanno aprendo la strada in mercati nuovi – o meno attenti – al tradizionale prodotto italiano, sempre più presente anche nella mixology.
Un mercato, quello del nostro Paese, che finalmente non è solo esportatore di ginepro per uno dei distillati più famosi del mondo, ma è diventato il banco di sperimentazione più vivace in assoluto. E’ partita da qui, dall’Italia, la rivoluzione autoctona degli spiriti, che vede le ricette non più fini a se stesse, ma vere espressioni filologiche del territorio di appartenenza.
Dimenticate le preparazioni standardizzate e a volte senza identità, sono arrivati tanti piccoli fermo immagine che portano in giro per il mondo e lungo il tempo la biodiversità italiana.
Tra utopia e amore per l’Italia è nata Spirito Autoctono, la prima guida di settore, patrocinata dal Touring Club Italia e nata sotto l’ala di VINIBUONI D’ITALIA in collaborazione con Affinità Elettive Studio e con gli organizzatori di BeSpirits – primo concorso dedicato ai distillati italiani -. Le commissioni sono state organizzate in tutta Italia e guidate da esperti del settore: a Bologna quella diretta da Vanessa Piromallo (ilGin.it), a Roma quella di Paolo Campana (Food Confidential), a Perugia quella selezionata dal direttore Bruno Petronilli (James Magazine) e a Milano quella guidata da Marco Zucchetti (il Giornale).
Un censimento porta a porta delle aziende specializzate con le loro etichette nel racconto espressivo dell’Italia e poi un’analisi in tre tempi – tante sono state le degustazioni delle commissioni – per trarre da un mare magnum le vere grandi eccellenze. Tutto per guidare per mano il consumatore alla scoperta e alla fruizione di bottiglie speciali.
Come in tutta l’editoria di settore, i premi sono raccontati attraverso una legenda, per meglio lasciar intendere già a prima vista. In primis le stelle: da 1 a 4, per indicare un grado sempre crescente di rispetto del territorio, correttezza tecnica delle ricette e ricercatezza dei flavours. In cima, l’ampolla d’oro: un segno distintivo che premia la poetica resa liquida della biodiversità territoriale, l’equilibrio gustativo fatto di sapori e profumi autentici e l’attenzione all’etica profonda all’ecosostenibilità della produzione.
La Guida uscirà in tutte le librerie e gli eshop a dicembre 2020.
Le Ampolle d'Oro
- Aqva di Gin Speziata – Bespoke Distillery Spirit Club
- Bugin – Bugin
- Gin Crocodile del Professore – Del Professore
- Gin Puro – Distilleria Bonaventura Maschio
- Grappa Invecchiata 3 Anni – Distilleria Pilzer
- Selezione del Fondatore Paolo Berta 2000 – Distillerie Berta
- SoloPerGian 2008 – Distillerie Berta
- GrapeHeart Gin – Enjoy Valpollicella
- Eugin n. 7 – Eugin Distilleria Indipendente
- Amaro Formidabile – Formidabile Liquori e Affini
- InsulÆ Sicilian Gin – Insulae
- Amaro Basalto Isola delle Pietre – Lucrezio R. Distilleria
- Carasau Spirito Mediterraneo – Macchia Mediterranea
- Venti – MAGI Spirits
- Bitter Clandestino – Mistico Speziale
- Vaca Mora Amaro Veneto – Poli Distillerie
- Super Taurus Bitter – Poli Distillerie
- Amara – Rossa
- Boigin Gin – Silvio Carta Distillerie
- Pigskin – Silvio Carta Distillerie
- Gin&P – Turin Vermouth
SPIRITO AUTOCTONO
Ufficio Stampa e Relazioni Pubbliche
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