Reboro: Territorio & passione

Una decina di incantevoli laghetti, vigneti che regalano aromi e sapori unici, stupendi castelli e borghi medioevali, tutto questo potremo trovare a quindici minuti di auto da Trento. Questa è la Valle dei Laghi dove i vignaioli hanno dato vita ad un vino che da alcuni anni la guida Vinibuoni d’Italia sta prendendo in forte

Una decina di incantevoli laghetti, vigneti che regalano aromi e sapori unici, stupendi castelli e borghi medioevali, tutto questo potremo trovare a quindici minuti di auto da Trento. Questa è la Valle dei Laghi dove i vignaioli hanno dato vita ad un vino che da alcuni anni la guida Vinibuoni d’Italia sta prendendo in forte considerazione. Si tratta di un vino prodotto con l’uva del vitigno Rebo creato negli anni ’50 dal ricercatore di Padergnone Rebo Rigotti, incrociando il fiore del Teroldego con quello del Merlot. Anche in questo caso com’è successo per il Vino Santo, viene sfruttata fresca brezza dell’Ora del Garda, pertanto dopo la vendemmia le uve raccolte in piena maturazione vengono sottoposte al procedimento dell’appassimento per un periodo di circa due mesi. Segue una lunga permanenza sulle bucce al fine di estrarre dalle stesse tutto il potenziale di questo vino e un successivo passaggio in piccole botti di rovere. Il risultato è quello di un vino importante con profumo intenso e note di frutta rossa matura e confettura, dal gusto molto pieno e morbido e con una lunghissima persistenza. Ecco come nasce il Reboro, vino importante a cui Vinibuoni d’Italia dedica questo piccolo approfondimento consapevole del grande lavoro che hanno visto impegnati produttori particolarmente importanti dell’area. Infatti tra le prime a credere nelle potenzialità del vitigno e del territorio sono state aziende spesso selezionate e premiate in guida, come Pisoni, Giovanni, Enzo e Francesco Poli, Pravis e Gino Pedrotti. A promuovere il lavoro dei vignaioli nel novembre del 2018 ha preso il via la prima edizione della manifestazione Reboro, Territorio&Passione, nata per essere al contempo un momento di promozione di questo vino che incarna tradizione e innovazione, un’occasione per fare una riflessione sui punti di forza di questo progetto collettivo, ma anche un confronto con i produttori di altre aree.

L’edizione 2019 ha previsto un nuovo “gemellaggio" e quest’anno dopo la Valtellina, si è passati dalle Alpi al Mediterraneo, invitando in Trentino uno dei più importanti e blasonati vini rossi del Sud Italia: il Graticciaia di Agricole Vallone, un vero simbolo della viticoltura pugliese. Un grande vino del sud nato nel 1986 da uve Negroamaro. L’incontro di Sabato 16 novembre presso l’azienda agricola Pisoni ha fatto apprezzare una degustazione verticale di Graticciaia – Negroamaro IGT Salento Rosso (2001 – 2005 – 2011 – 2013) e di Reboro – IGT Vigneti delle Dolomiti (2012 - 2013 – 2014 – 2015 anteprima), condotta da Sissi Baratella. L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e con la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell'ambito del coordinamento delle manifestazioni enologiche provinciali (#trentinowinefest).

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