E’ mancato Americo Amorim

All’età di 82 anni è mancato Americo Amorim. Insignito  dall’Università Nord Americana di St. John’s della Laurea Honoris Causa in Scienze Commerciali per il suo esemplare impegno nell’economia, nell’ambiente e nello sviluppo sociale e umanitario, Americo Amorim ha trasformato una piccola azienda nel più grande produttore di sughero a livello mondiale. Sotto la sua leadership l’attività del Gruppo Amorim si è estesa ad altre aree di investimento come l’immobiliare, la finanza, le telecomunicazioni, l’energia e le infrastrutture.
Ci è gradito rendere pubbliche le parole dell’Amministrato Delegato di Amorim Cork Italia e ci uniamo al suo dolore.
Mario Busso
Cari amici,
oggi Amorim Cork Italia piange la scomparsa di un grande uomo, Americo Amorim. Grande perché è stato uno dei più influenti imprenditori portoghesi  del XX secolo, grande come persona: con il suo pragmatismo e intuito eccezionale ha saputo portare in alto l'azienda e le figure che lui ha formato. Devo molto agli otto anni passati al suo fianco: il senso della razionalità e la consapevolezza che ogni sfida sia da affrontare con impegno e passione hanno determinato molte delle scelte di Amorim Cork Italia. Insegnamenti di cui abbiamo fatto tesoro e che ispirano anche il percorso che sto vivendo insieme a voi. Nei suoi 82 anni il sig. Amorim ha segnato in modo fondamentale l'economia portoghese e sarà impossibile dimenticare la sua grande figura di ispirazione e riferimento.
Carlos Veloso dos Santos
a.d. di Amorim Cork Italia

Friuli Venezia Giulia e i vini di eccellenza

Verrà presentata il 17 Dicembre a Buttrio la guida Vinibuoni d’Italia del Touring Club Italiano con l’assegnazione dei diplomi ai vini di elezione

Dopo Firenze, Bari, Saluzzo WineAround e Modena, ecco di scena Buttrio che accoglierà la quinta tappa del Tour di Vinibuoni d’Italia. Nella sede della prestigiosa Villa di Toppo Florio Mario Busso, curatore nazionale della guida, sabato 17 Dicembre alle ore 18, incontrerà i produttori del Friuli Venezia Giulia che si sono maggiormente distinti ottenendo gli ambiti riconoscimenti della Corona, della Golden Star e delle Corone attribuite dal pubblico. A curare l’organizzazione dell’evento il Comune di Buttrio e la Pro Loco in collaborazione con Ersa. Proprio a Buttrio, nella stessa sede in cui avverrà la premiazione, si sono realizzate a fine luglio le Finali della guida ed è nella stessa sede che giornalisti, sommelier e winelovers si sono cimentati nell’affiancare le commissioni ufficiali della guida nell’evento “Oggi le corone le decido io”, evidenziando con il loro voto il livello di gradimento verso i vini finalisti votandoli per l’ambito premio della Corona.

Con la presentazione regionale, anche quest’anno Vinibuoni d’Italia ha voluto rafforzare il legame con questa regione che sta facendo passi importanti verso la qualità e verso la definizione di un’identità significativa proponendo vini che affondano le loro radici nella storia.

La presentazione della guida a Buttrio sarà anche l’occasione per consegnare i diplomi alle aziende che hanno raggiunto la Corona, la Golden Star e la Corona che il pubblico, come accennato sopra, ha attribuito durante le finali di Vinibuoni d’Italia con l’evento “Oggi le corone le decido io”.

Gli eventi di presentazione regionale costituiscono un punto di orgoglio della guida Vinibuoni d’Italia non solo per la promozione dei vini da vitigni autoctoni della Penisola e dei produttori che si sono distinti nel produrre vini di eccellenza, ma anche per conoscere più da vicino la realtà territoriale e raccogliere giudizi, riflessioni e consigli che i produttori propongono per meglio essere rappresentati dalla guida, che propone anche con una novità assoluta. Si tratta della App di Vinibuoni d’Italia presentata al Merano WineFestival in occasione della prima nazionale della guida. Uno strumento pensato e voluto per i produttori che avranno la possibilità di avere sempre con sé sul telefono o sul tablet la guida in ogni occasione. Infatti tutti i dati dell’edizione 2017 sono presenti nella App che è anche in lingua inglese.

A conclusione dell’evento verranno messi in degustazione i vini premiati della regione abbinati a proposte gastronomiche tra cui chicche tipiche dell’arte norcina italiana proposte dal Salumificio Levoni.

Il programma della giornata si arricchisce di altri quattro importanti momenti: alle 16.30 il laboratorio “Rosso Friuli Versus” che mette a confronto i grandi rossi della regione con altrettanti protagonisti dell'enologia italiana; dalle 18, nell'ambito della presentazione della guida, la premiazione della seconda edizione del concorso internazionale di cortometraggi "Friulano in Corto”; la presentazione del libro “Storia moderna del vino italiano” a cura di Walter Filiputti e il premio del Concorso “Wine&Chair” realizzato con la collaborazione della Banca di Manzano, che verrà attribuito al vino che ha ottenuto più voti dal pubblico durante la Fiera dei vini di Buttrio lo scorso giugno.

ELENCO CORONE
Antonutti - Lindul 2013
Bajta Fattoria Carsica - Venezia Giulia Igt Vitovska Majnik 2015
Borgo San Daniele - Venezia Giulia Igt Rosso Arbis Ròs 2011
Buzzinelli - Uomini e Vini di Pradis - Collio Doc Friulano 2015
Castelvecchio - Carso Doc Malvasia Dileo 2015
Colja Jožko - Venezia Giulia Igt Terrano Selezione Speciale 2012
Colle Duga - Collio Doc Friulano 2015
Colutta Dr. Gianpaolo - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2015
Ermacora - Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2013
Guerra Albano - Friuli Colli Orientali Doc Malvasia 2015
Kerin - Venezia Giulia Igt Malvasia Istriana 2012
La Buse dal Lôf - Friuli Colli Orientali Doc Ribolla Gialla 2015
La Tunella - Friuli Colli Orientali Doc Rosso L'Arcione 2011
Marco Felluga - Russiz Superiore - Collio Doc Ribolla Gialla Marco Felluga 2015
Paraschos - Venezia Giulia Igt Bianco Kai 2011
Parovel Vigneti e Oliveti dal 1898 - Carso Doc Vitovska Onavè Barde 2013
Petrussa - Friuli Colli Orientali Doc Ribolla Gialla 2015
Picéch Roberto - Collio Doc Malvasia 2015
Rodaro Paolo Winery - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino Romain 2011
Ronco Blanchis - Collio Doc Friulano 2015
Ronco dei Tassi - Vigna del Lauro - Collio Doc Malvasia Ronco dei Tassi 2015
RoncSoreli - Friuli Colli Orientali Doc Friulano delle Robinie 2015
San Simone - Friuli Grave Doc Friulano Prestige 2015
Scubla Roberto - Friuli Colli Orientali Doc Verduzzo Friulano Cràtis 2013
Skok Edi - Collio Doc Friulano Zabura 2015
Specogna Leonardo - Friuli Colli Orientali Doc Bianco Identità 2013
Toros Franco - Collio Doc Friulano 2015
Valentino Butussi - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2015
Venica & Venica - Collio Doc Friulano Ronco delle Cime 2015
Vigna Lenuzza - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino di Prepotto 2012
Vigna Petrussa - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino di Prepotto 2012
Villa Russiz - Collio Doc Ribolla Gialla 2015
Zorzettig - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2015

ELENCO GOLDEN STAR
Andrej Bole - Carso Doc Črnina 2014
Castello di Spessa - Venezia Giulia Igt Ribolla Gialla Castello di Spessa 2015
Jermann - Venezia Giulia Igt Rosso Pignacolusse 2009
Keber Edi - Collio Doc Bianco 2015
Le Favole - Friuli Annia Doc Malvasia 2015
Lupinc - Carso Doc Terrano 2013
Muzic - Collio Doc Malvasia 2015
Petrucco - Friuli Colli Orientali Doc Malvasia 2015
Skerlj - Venezia Giulia Igt Malvasia Istriana 2013
Vistorta - Friuli Grave Doc Traminer Aromatico 2015

ELENCO “LE CORONE OGGI LE DECIDO IO”
Andrej Bole - Carso Doc Črnina 2014
Bajta Fattoria Carsica - Venezia Giulia Igt Vitovska Majnik 2015
Castelvecchio - Carso Doc Malvasia Dileo 2015
Colja Jožko - Venezia Giulia Igt Terrano Selezione Speciale 2012
Colle Duga - Collio Doc Friulano 2015
Colutta Dr. Gianpaolo - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2015
Guerra Albano - Friuli Colli Orientali Doc Malvasia 2015
Jermann - Venezia Giulia Igt Rosso Pignacolusse 2009
Keber Edi - Collio Doc Bianco 2015
La Tunella - Friuli Colli Orientali Doc Rosso L'Arcione 2011
Marco Felluga - Russiz Superiore - Collio Doc Ribolla Gialla Marco Felluga 2015
Paraschos - Venezia Giulia Igt Bianco Kai 2011
Parovel Vigneti e Oliveti dal 1898 - Carso Doc Vitovska Onavè Barde 2013
Petrussa - Friuli Colli Orientali Doc Ribolla Gialla 2015
Rodaro Paolo Winery - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino Romain 2011
Ronco Blanchis - Collio Doc Friulano 2015
RoncSoreli - Friuli Colli Orientali Doc Friulano delle Robinie 2015
Scubla Roberto - Friuli Colli Orientali Doc Verduzzo Friulano Cràtis 2013
Skerlj - Venezia Giulia Igt Malvasia Istriana 2013
Skok Edi - Collio Doc Friulano Zabura 2015
Toros Franco - Collio Doc Friulano 2015
Valentino Butussi - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2015
Venica & Venica - Collio Doc Friulano Ronco delle Cime 2015
Vigna Lenuzza - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino di Prepotto 2012
Vigna Petrussa - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino di Prepotto 2012
Villa Russiz - Collio Doc Ribolla Gialla 2015
Vistorta - Friuli Grave Doc Traminer Aromatico 2015

Cambio di presidenza per Agivi

La Library del Magna Pars di Milano, primo Hotel à Parfum nel mondo, ha ospitato l’Assemblea annuale dei Giovani imprenditori vinicoli italiani che vede lo scadere della presidenza e del Consiglio in carica. Dopo due mandati consecutivi di presidenza femminile con Carlotta Pasqua, viene eletto all’unanimità Federico Terenzi, vicepresidente nel precedente mandato; Francesca Argiolas (Argiolas) confermata vice presidente insieme a Stefano Ricagno (Ca dei Mandorli e Cuvage), Violante Gardini (Cinelli Colombini) e Silvia Franco (Nino Franco) affiancati dai neo Consiglieri Giulia Alleva (Tenute Santa Caterina), Ernesto Rocca (Rocca), Emanuela Tamburini (Az. Agricola Tamburini) e Marzia Varvaglione (Varvaglione) e i riconfermati Gianluca Garofoli (Garofoli) ed Enrico Gobino (MGM e Cuvage). Carlotta Pasqua, in qualità di Past President, resterà in Consiglio, continuando a seguire il gruppo e mettendo a disposizione know-how e sostegno per rafforzare ulteriormente l’idea di continuità nel passaggio generazionale che l’Associazione si appresta ad affrontare.
Federico Terenzi, dopo aver conseguito l’MBA in Wine Business presso il Mib di Trieste, ha assunto la guida della Cantina Terenzi, una realtà giovane e dinamica nata nel 2001 dall’intuizione del padre Florio di trasformare la tenuta di famiglia in Maremma in una azienda vitivinicola. L’azienda si è rivelata in poco tempo una punta di diamante nella produzione del Morellino di Scansano e un punto di riferimento per l’enologia maremmana, meritandosi numerosi riconoscimenti tra i quali nel 2012 il titolo di “Cantina Emergente dell’anno” dal Gambero Rosso. Federico si occupa in prima persona con il fratello Balbino della gestione dell’azienda, che oggi si estende su 150 ettari di cui 60 vitati, e ricopre in azienda il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Commerciale.
L’AGIVI nasce nel 1989, in seno all’Unione Italiana Vini, come palestra di formazione e spirito di unione dei produttori vinicoli alla quale è possibile iscriversi fino all’età di 40 anni e rappresenta oltre 14mila ettari di vigneto specializzato. Un forte spirito di gruppo insieme alla volontà di sviluppare i momenti di crescita professionale, come i corsi di formazione che hanno toccato temi importanti per il settore vinicolo, le visite ai territori di produzione, la collaborazione con Unione Italiana Vini rimangono ancora punti fondamentali del prossimo triennio. Il primo appuntamento sarà il Workshop Agivi programmato per il 7 Dicembre al Forum sul Business del vino “Wine2Wine” a Verona, che tratterà il tema dei vitigni autoctoni. L’agenda 2017 vede già programmati due percorsi di formazione, uno incentrato sul Public Speaking in italiano e inglese e bon ton internazionale, ed un secondo sul miglioramento delle competenze tecniche ed enologiche degli associati. A giugno è invece in calendario il viaggio studio che porterà questa volta i soci a conoscere e visitare il territorio pugliese e salentino.
Lo spazio all’incontro con una eccellenza del Made in Italy fuori settore, quest’anno ha visto come protagonista la ICR Cosmetics con il dott. Roberto Martone e sua figlia Giorgia, proprietari anche della suggestiva location che ha ospitato l’Assemblea, un tempo locali della ex fabbrica di profumi. La famiglia Martone rappresenta una importante case history italiana nata nel 1940, come Marvin, azienda specializzata in antibiotici e farmaci. Nel 1960 con il know-how chimico e farmaceutico acquisito negli anni diversifica il proprio business in cosmetici per la cura della pelle e fragranze. Nel 1975 Roberto, succede al padre, con l’idea di creare profumi di lusso per i più prestigiosi marchi di moda italiani e fonda ICR Industrie Cosmetiche Riunite S.p.A. Renato Balestra, Nazareno Gabrielli, Romeo Gigli, Nicola Trussardi, Gianni Versace, Bulgari, Roberto Cavalli, Custo Barcelona, Dsquared2, Extè, Salvatore Ferragamo, Gianfranco Ferré, Pomellato, Tiffany, Trussardi, Ungaro …. sono alcuni nomi dei profumi di loro creazione. Nel 1987 il laboratorio viene trasferito a Lodi e la sede di Milano si trasforma in un lussuoso cinque stelle che si ispira alla loro storia. Zona Tortona, il quartiere di Milano, cuore del distretto del design e della moda, 39 suites tutte ispirate ad un ingrediente olfattivo, un tempio dedicato al made in Italy. All’interno dell’hotel troviamo il LabSolue, ispirato ai vecchi laboratori farmaceutici di Marvin e le attrezzature esposte risalgono all’archivio storico della Icr. Tre isole dove si possono sentire le 39 essenze legnose, di arbusti fioriti e piante fruttate alle quali si ispirano le suites dell’albergo ed un’area dedicate alle candele profumate.
Vino e profumi: due mondi a confronto il talk show moderato da Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del Bere, tra Giorgia Martone, Direttore Marketing di ICRCosmetics, che ha avvicinato la platea all’arte della creazione dei profumi e Barbara Tamburini, enologa consulente con la quale sono state ricercate le analogie con il mondo del vino. Due mondi che corrono paralleli con molte affinità e molto più vicini di quanto si immagini: equilibrio, eleganza, problematiche di colore come il rosa, difficile come nel vino, scelta della materie prime tra essenze naturali o sintetiche, le chiusure, il marketing e la comunicazione, l’essere riconoscibile. In generale la componente emozionale rimane molto importante sia per vino che profumo.

La Compagnia della Spergola sigla lo Statuto

Compie cinque anni e cresce, la Compagnia della Spergola: da settembre infatti, l'associazione che promuove il vitigno autoctono si allargherà a tre nuovi comuni, e a ulteriori quattro aziende produttrici. Ai fondatori – Comune di Scandiano e cantine Aljano, Arceto, Bertolani e Casali – si uniranno le aziende Fantesini di Bibbiano, Agricola Reggiana di Borzano, Colle di Rondinara e Sociale di Puianello, e i Comuni di Albinea, Quattro Castella e Bibbiano.
Per la Compagnia, nata nel maggio 2011 a Scandiano, è questo il primo ampliamento dalla fondazione: tradotto in cifre, significa che ora l'associazione comprende 80 dei circa cento ettari totali coltivati a Spergola, con una produzione di 150mila bottiglie l'anno.
La firma del Protocollo che formalizza l'ampliamento della Compagnia avverà il 31 agosto: i sindaci e i rappresentanti dei nuovi aderenti si riuniranno con i fondatori nel cortile della Rocca; seguiranno un brindisi aperto alla cittadinanza e un convegno con l'enologo Alberto Grasselli e la giornalista specializzata Laura Franchini; quindi in serata il primo appuntamento di "Calici in Rocca".

Rocca dei Boiardo, Scandiano (RE)
Mercoledì 31 agosto 2016, ore 18
I Comuni di: Albinea, Bibbiano, Quattro Castella e Scandiano
Le Cantine: Aljano, Bertolani Alfredo, Emilia Wine, Casali Viticultori, Sociale di Puianello
Le Aziende: Agricola Colle, Agricola Reggiana, Agricola Cantina Fantesini
Firmano il Protocollo d'Intesa della Compagnia della Spergola

Il gran finale gourmand con 700 vini in degustazione

Sabato 30 luglio si è tenuta, presso la Villa di Toppo Florio a Buttrio (UD), la serata conclusiva delle finali della guida Vinibuoni d'Italia 2017 edita dal Touring Club Italiano.
Prima della proclamazione delle Corone, gli interventi del Sindaco di Buttrio Giorgio Sincerotto e del Direttore Generale dell'Ersa Paolo Stefanelli hanno ribadito lo stretto legame che lega la cittadina e la Regione a Vinibuoni d'Italia, per la scelta operata nel promuovere i vini da vitigni autoctoni quali alfieri capaci di dare identità al territorio.
Un grazie particolare è stato espresso da Mario Busso, curatore nazionale della guida, nei confronti di Tiziano Venturini e della Pro Loco Buri per l'impegno organizzativo che ha permesso lo svolgimento regolare e perfetto delle degustazioni, che anche quest'anno hanno coinvolto i 30 coordinatori regionali della guida.

In seguito al momento più istituzionale della serata, gli ospiti hanno potuto degustare tutti i 700 vini finalisti di Vinibuoni d'Italia, che hanno accompagnato il goloso percorso gastronomico elaborato dallo chef Zago alla scoperta delle prelibatezze della cucina tradizionale italiana:
- dal Friuli il frico croccante;
- dal Veneto il "savor" della Laguna veneta;
- dalla Liguria le trofie con pesto di basilico, patate e fagiolini;
- dalla Toscana la panzanella e la pappa al pomodoro;
- dalla Campania i maccheroncini di Gragnano alla Sorrentina;
- dal Molise gli arancini di riso;
- dalla Calabria le polpettine di neonata di pesce con salsa ai peperoni;
- dalla Sicilia il cous cous alla mediterranea;
- dalla Sardegna il tonno di Carloforte alle erbe dell'isola.

La sinfonia della serata si è arricchita dei formaggi a latte crudo dell'azienda Zoff, dei prosciutti di Testa&Molinaro, dei fasolari della Laguna di Marano e dei dolci preparati dai volontari di Buttrio.

Sacmi acquisisce Defranceschi e lancia l’idea della “cantina chiavi in mano”

• La cantina “chiavi in mano” a marchio Sacmi sarà presto una realtà. Questo lo scenario all'indomani dell'acquisizione, da parte della cooperativa imolese leader mondiale dell’impiantistica industriale, del ramo d'azienda Defranceschi Spa, storico brand nella progettazione e commercializzazione di macchine e impianti per l'enologia con sede sociale a Laives (Bolzano) e stabilimento produttivo a Mordano (Bologna), a soli 5 km dalla casa madre, Sacmi Imola.
Simbolo, sino a ieri, di un altro pezzo di storia industriale italiana che se ne va per colpa della crisi economica – la Defranceschi aveva portato i libri in tribunale a gennaio – l’azienda è stata rimessa in pista a tempo record grazie all’interessamento del Gruppo Sacmi, che già oggi vanta importanti attività (dalle etichettatrici alle linee di riempimento, sino alle soluzioni per il fine linea) nel settore enologico. “Già da diversi anni – spiega Vezio Bernardi, General Manager Sacmi Beverage e “regista” dell’intera operazione – abbiamo sviluppato e consolidato impianti completi di imbottigliamento per linee soft drink, quello che tradizionalmente viene definito il mondo del PET. L’alta competitività e maturità di questo mercato ci ha portato a sviluppare know how tecnico e logistico di primo livello che è relativamente agevole, oggi, traslare su settori diversi”.

• Il vino, appunto, uno dei settori a più alto potenziale di sviluppo e crescita nei principali mercati del mondo, dalla Cina agli Stati Uniti, dal Sud Africa alla vecchia Europa. Con il consumo in costante crescita ed avviato verso i 250 milioni di ettolitri entro il 2019 – ed un valore della produzione già oggi superiore ai 200 miliardi di euro – il settore è presidiato per oltre l’80% da soli 10 Paesi produttori, con Francia, Italia e Spagna a guidare la classifica e un ruolo sempre più importante (come mercato di produzione e soprattutto di consumo) degli Stati Uniti d’America. Un mercato dalle potenzialità enormi, per entrare nel quale, accanto al know how, è indispensabile disporre di brand affermati, con buona riconoscibilità sul mercato. Ed è qui che – dopo lo sviluppo e la commercializzazione, con risultati superiori alle aspettative, di singole soluzioni tecnologiche, su tutte la nuova gamma di etichettatrici KUBE – Sacmi ha scelto di cogliere l’opportunità di rilevare la Defranceschi. “Anzitutto – precisa Vezio Bernardi – l’operazione si è presentata, da un punto di vista finanziario, estremamente lineare. La sola acquisizione dell’immobile di Mordano (l’asta si è chiusa a poco meno di 2,7 milioni di euro, N.d.R.), con annesso terreno edificabile, più che compensa il valore dell’acquisto; senza contare le attrezzature, in ottimo stato e già nella piena disponibilità di Sacmi”.

• Ma il senso dell’operazione è ovviamente molto più ambizioso: “Da un lato, mettere a sistema le competenze e le soluzioni già sviluppate come Sacmi per il settore (dal BAG-IN-BOX alle etichettatrici, dal riempimento all’etichettaggio), dall’altro completare la gamma di offerta con soluzioni complete per la lavorazione in ambito enologico, dalle presse per uva alle deraspatrici, dai serbatoi alle attrezzature per il controllo qualità sia della materia prima sia del prodotto finito”.
Ed è così che prototipi d’avanguardia – come il NIR e tutti i sistemi di sensoristica avanzata – sviluppati in Sacmi negli ultimi anni vengono a trovare nuove potenzialità applicative in un futuro dove il singolo acino d’uva potrebbe essere sottoposto ad analisi organolettiche automatizzate, così come gli avanzati sistemi per il fine linea (realizzazione ed applicazione delle etichette, incartonatrici, pallettizzatori) potrebbero diventare un pilastro indispensabile della nuova cantina chiavi in mano a marchio Sacmi-Defranceschi, nonché valore aggiunto imprescindibile in un moderno scenario di mercato fondato su produzione e vendita in real time.

• L’ambizione? Creare una vera e propria Divisione Wine&Spirits, con cui Sacmi – prosegue il General Manager Sacmi Beverage – opererà in questo settore ‘pescando’ dalle migliori tecnologie e competenze sviluppate sia nelle aziende del Gruppo (Divisioni Beverage-Packaging in primis, ma anche Automation) sia all’interno della stessa Defranceschi. “La situazione che si è venuta a creare in seguito al fallimento di Defranceschi – spiega Vezio Bernardi – ci consente di scegliere quelle competenze e professionalità interne all’azienda che più possono portare valore aggiunto a tale progetto. Peraltro, in passato, varie figure Defranceschi erano entrate a far parte dell’organico Sacmi ed a loro volta queste potranno essere indirizzate verso questo nuovo obiettivo strategico”.
Perché quello del vino è un mondo, a dir poco, peculiare: sempre più la cantina da luogo di produzione si sta trasformando in oggetto di design, in status symbol (per il produttore) ed in meta turistica (per il potenziale cliente). “Questo – sottolinea Vezio Bernardi – pone tutta una serie di sfide che riguardano anche il design delle macchine e dei serbatoi. La cantina deve essere un luogo ‘bello’, da cui il cliente esce con una esperienza sensoriale complessa, data sia dalla bontà del prodotto sia, e spesso soprattutto, dal layout stesso dell’ambiente di produzione”. E non a caso, per tradurre in pratica questo progetto, Sacmi ha impostato una collaborazione con un prestigioso laboratorio internazionale di enologia con sede in Piemonte. Una partnership dalla valenza duplice: consentire a Sacmi di individuare ed affrontare le core competence necessarie (sia a livello tecnologico, sia di prodotto e di processo) per avventurarsi in questo mondo, dall’altra per lanciare, anche in questo settore, la sfida dell’innovazione tecnologica.

• “Uno dei filoni su cui stiamo lavorando, realizzando già i primi prototipi, è quello delle botti in ceramica, che andrebbero a sostituire potenzialmente sia le tradizionali botti di legno sia quelle in acciaio”. Perché l’obiettivo della “nuova” Defranceschi – una delle poche aziende al mondo certificata dai produttori francesi di Champagne – deve essere anche quello di individuare soluzioni innovative per la lavorazione del vino capaci di restituire vantaggi non solo estetici ma anche pratici (la ben nota microporosità del legno, che preserva il vino dall’ossidazione e contribuisce alla sua maturazione, comporta spesso controindicazioni quali il passaggio nel vino di sostanze indesiderate). “Ed è solo uno – conclude Vezio Bernardi – degli scenari ancora da esplorare, con l’umiltà e la determinazione che contraddistingue il modo di operare del Gruppo Sacmi che ci ha consentito di essere leader per oltre 95 anni di storia nei diversi business di attività”.
Senza dimenticare – tra i diversi aspetti – la valorizzazione, grazie a questa operazione, di una delle vocazioni storiche del territorio imolese. “Che a riappropriarsi di un pezzo di storia enologica nazionale sia Sacmi e non un’azienda esterna – rileva il direttore generale del Gruppo, Pietro Cassani – ritengo abbia un duplice significato. Sia per Defranceschi, che torna ad essere parte integrante di un’economia locale fortemente basata sulla coltivazione e la lavorazione dei prodotti della vite; sia per Sacmi, che in questo modo non solo scommette sul futuro di un business ma anche sulle potenzialità di un territorio, dal quale siamo partiti e che continua ad essere il perno della nostra idea di sviluppo e crescita per gli anni a venire”.

Neutrocork Premium: la perfezione sensoriale su misura

Natura ed alta tecnologia si sposano alla perfezione in Neutrocork Premium High Tech, linea di tappi tecnici Amorim Cork Italia composti all’80% di granina di sughero, che consente l’elasticità necessaria all’imbottigliamento senza ricorrere all’utilizzo di “microsfere”. Il più grande produttore mondiale di chiusure in sughero, leader anche in Italia, raggiunge così un livello di eccellenza sensoriale che non necessita di integrazioni del composto con additivi o elastomeri, proprio perché sfrutta la naturale predisposizione del granulo di sughero per l’elasticità. Il tappo Neutrocork Premium High Tech si propone così come adatto per vini con circuito medio-veloce di 24 mesi, l’alternativa naturale e più performante rispetto alle chiusure sintetiche e a vite. Una soluzione che si propone ad un prezzo competitivo e permette una serie di personalizzazioni standard all’avanguardia. Sottoposto ad analisi chimica TCA/TBA in gascromatografia nelle varie fasi del processo produttivo e ad analisi sensoriale per identificazione off-flavours, Neutrocork Premium High Tech offre la garanzia di una rintracciabilità totale e si avvale oltretutto dell’evoluzione del sistema ROSA (Rate of Optimal Steam Application) per la rimozione del TCA dalla granina e dai tappi in sughero: Rosa High Tech, che estrae ancora più in profondità le sostanze volatili dannose e contemporaneamente mantiene la matrice sughero intatta, per la piena valorizzazione delle sue caratteristiche uniche.
Con Amorim Cork Italia il futuro è già nelle vostre mani: scoprite di più su www.amorimcorkitalia.com!

Oggi le Corone le decido Io

Il progetto, dal titolo “Oggi le Corone le decido Io”, ideato da Vinibuoni d’Italia, anche quest’anno ha ottenuto un forte interesse tra il pubblico, tant’è vero che la richiesta di partecipazione è andata in overbooking.

L’idea di affiancare al lavoro dei coordinatori della guida giurie composte da giornalisti, blogger, sommelier e winelovers che hanno degustato in contemporanea alle commissioni ufficiali gli stessi vini, è risultato un successo.
La provocazione nasce parte dall’acceso dibattito che investe ogni anno da un lato i consumatori e dall’altro chi, nelle guide, è giudice nell’indicare quali vini meritino i migliori punteggi e quindi le migliori recensioni. Infatti quando le guide escono, mettendo i risultati nero su bianco, quando le classifiche sono fatte ed i riconoscimenti assegnati, insieme alle ovvie soddisfazioni non mancano le diffuse polemiche.
Il criterio di “oggettività” che caratterizza il lavoro delle commissioni di degustazione composte dagli “addetti al lavoro” spesso non coincide con le aspettative di chi il vino lo consuma. Pertanto Vinibuoni d’Italia, unica in questa operazione di trasparenza e di apertura, ha ritenuto di estremo interesse confrontare i giudizi finali della guida con quello dei giurati esterni che si sono iscritti.
Ma Vinibuoni d’Italia ha fatto di più, perché il voto espresso dal “pubblico” comparirà con un’apposita icona anche in guida per offrire al lettore un elemento in più di curiosità e di riflessione.
Interessante è seguire i risultati per scoprire quali siano stati i punti di coincidenza tra le valutazioni espresse dai commissari di Vinibuoni d’Italia e quelli dei consumatori e dei colleghi giornalisti e blogger di settore.

Consulta l'elenco delle Corone attribuite dal pubblico

La "Storia moderna del vino italiano"

Presentato martedì 21 giugno presso l’enoteca “’N ombra de vin” a Milano la Storia moderna del vino italiano 
a cura di Walter Filiputti
 per i tipi di Skira

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Storia moderna del vino italiano racconta per la prima volta un’epopea di lavoro e creatività tutta italiana nella sua affascinante complessità e varietà di uomini, aziende e vini.


Dedicato a tutti i vignaioli italiani (e in particolare a Luigi Veronelli, “il filosofo del vino italiano”), il volume propone un affascinante viaggio alla scoperta dei diversi aspetti del poliedrico mondo del vino: dal cosiddetto Rinascimento del vino italiano, al suo futuro e all’innovazione in tutte le sue declinazioni; dalla cucina italiana nel mondo alla sfida dei mercati internazionali; dagli intellettuali del vino al paesaggio vitivinicolo; dalle bottiglie ed etichette d’autore alle cantine, veri sancta sanctorum dove si celebra il rito del vino.


Con il curatore, Walter Filiputti, hanno collaborato Attilio Scienza, Mario Busso, Davide Rampello e Angelo Solci.

 La storia moderna del vino italiano ha inizio tra la fine degli anni sessanta e i primi settanta del Novecento e rappresenta la più bella pagina mai scritta dalla nostra agricoltura, che ha visto la trasformazione di semplici viticoltori in imprenditori, le cui bottiglie sono presenti in tutto il mondo. Straordinaria fu la capacità di innovarsi: dall’enologia alla viticoltura, dal modello di gestione al marketing, fino alla comunicazione.

Le commissioni del Piemonte in visita nel Roero

Complice un tardo pomeriggio dai colori tersi rinfrescato da una lieve brezza, alcuni dei membri delle commissioni che stanno degustando i vini del Piemonte presso la redazione della guida a Canale, si sono spinti alla scoperta del Roero. L’appassionato e colto racconto di Giuseppe Negro, giovane rampollo dell’omonima famiglia e della cantina Negro Angelo e Figli che con i suoi vini ha dato lustro in questi anni alla sinistra Tanaro, ha incuriosito i degustatori che provenienti dalla Lombardia e dal Friuli hanno apprezzato questa landa di territorio dove la vite s’incunea nei boschi secolari, intercalandosi con i frutteti, le serre luccicanti come le onde del mare a protezione delle fragole e i campi di frumento fluttuanti nel fondovalle.

Lo spettacolo dei vigneti sotto la luce radente del sole disegnava il paesaggio in giochi di colori contrastanti e decisi e ogni curva della strada che dalla cantina Negro saliva verso il paese di Monteu Roero, dominato dal quattrocentesco castello, oggi proprietà della distilleria Berta, riservava scorci nuovi e suggestivi fino alla scoperta delle Rocche. Da Cisterna a Pocapaglia nelle Rocche ci si imbatte in un territorio unico fatto di borghi arroccati sui crinali delle colline, una flora unica composta da microclimi secchi che convivono accanto ad altri estremamente umidi.

 L'Ecomuseo delle Rocche del Roero riunisce in un unico museo a cielo aperto un territorio da scoprire attraverso trekking guidati su oltre 100 km di sentieri adatti anche alla mountain-bike, "bio pic-nic" in piccoli fabbricati tipici, visite in cantina e tanto altro.

La sorpresa proprio a Monteu, in frazione San Grato, dove Giuseppe, insinuandosi con il pulmino in una tortuosa stradina immersa nei boschi, ha portato i coordinatori della guida a godersi lo spettacolo di un esemplare di castagno, considerato il più antico d’Europa.