A Enoteca Italia APERÒ

Al Vintaly si va a degustare, per favore degustare non bere, vino. Molti vini italiani, qualche 'foresto', delle birre e da quest'anno anche sakè. Quasi mai ci si interessa agli abbinamenti. A superare questa lacuna ci ha pensato, anche quest'anno, Vinibuoni d'Italia. Come sempre i responsabili della guida, originali e fuori dai soliti schemi, hanno

Al Vintaly si va a degustare, per favore degustare non bere, vino. Molti vini italiani, qualche 'foresto', delle birre e da quest'anno anche sakè. Quasi mai ci si interessa agli abbinamenti. A superare questa lacuna ci ha pensato, anche quest'anno, Vinibuoni d'Italia. Come sempre i responsabili della guida, originali e fuori dai soliti schemi, hanno presentato anche all'ultimo Vinitaly, una serie di degustazione guidate di abbinamento salumi Levoni e Grana Padano ai vini presenti allo stand. 800 le etichette tra le quali scegliere. Ma che salumi e che stagionature di Grana erano presenti, affinché  gli oltre 200 fortunati partecipanti ai laboratori potessero accrescere le loro conoscenze  enogastronomiche?

Tra l'ampia gamma di salumi la Levoni ha scelto di inviare quattro tipologie di prodotti: il salame Cherubino e il salame del Po, la Coppa Medaglia d'Oro, il Castelspeck e l'immancabile Mortadella Bologna Igp Oro. Un abbinamento perfetto per il salame Cherubino è risultato essere con il Friulano dei Colli Orientali. I freschi sentori vegetali sia del salume che del vino hanno creato un insieme armonico e gioioso.

Il Salame del Po, decisamente aromatico con sentori evidenti di aglio e spezie e il Salento Primitivo Rosato hanno evidenziato l'altissima qualità dei due prodotti senza che l'uno fosse preponderante sull'altro. Un tripudio di abbracci invece tra la Coppa Medaglia d'Oro e la Schiava dell'Alto Adige e tra il Castelspeck e la Barbera d'Alba. In entrambi i casi l'unico desiderio, dopo la deglutizione era di continuare a godere di quegli abbracci. Come al solito ha spopolato la Mortadella Oro, tagliata sia a fette sottili che a 'cubotti'. L'abbinamento con gli spumanti, sia metodo classico che Charmat è, come si suol dire "la morte sua" anche se l'ideale, a detta di tutti i partecipanti, sono i 'cubotti' con il metodo classico. La grassezza viene spazzata via dalle piccole bolle e le due aromaticità ben si compensano.

E che dire dei matrimoni tra il Grana Padano 9 mesi, quello di 12 e il Riserva di 27 mesi con i vini? Per ogni stagionatura due diversi vini, uno bianco e uno rosso tutti da regioni diverse. Il 9 mesi si è trovato d'accordo con il Vermentino di Gallura mentre dal Dolcetto d'Alba si è fatto soverchiare. Il 12 mesi si è innamorato sia del Chianti Classico che del Verdicchio dei Castelli di Jesi, sembra impossibile ma con entrambi i vini l'accordo era perfetto. Il riserva 27 mesi poi ha strizzato l'occhio con piacere sia all'Erbaluce di Caluso passito che all'Amarone della Valpolicella Classico. Due grandissimi impatti gusto olfattivi che se ne sono andati a braccetto cantando. 

 

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