Doc Collio Bianco da Uve Autoctone, un progetto aperto, un patrimonio comune

Nell’affascinante cornice dell’Antico Caffè San Marco di Trieste, 7 prestigiose cantine, presentano ufficialmente al grande pubblico 7 etichette di uvaggio bianco con un messaggio univoco, forte e chiaro: ecco il Collio Bianco Doc da Uve Autoctone

Già da diversi anni il Collio Bianco, uvaggio a base Tocai friulano con Ribolla gialla e Malvasia istriana, spicca nelle degustazioni di Vini Buoni d’Italia confermandosi, di anno in anno, un punto di riferimento d’eccellenza della viticoltura del Friuli Venezia Giulia.

Nell’affascinante cornice dell’Antico Caffè San Marco di Trieste, 7 prestigiose cantine, presentano ufficialmente al grande pubblico 7 etichette di uvaggio bianco con un messaggio univoco, forte e chiaro: ecco il Collio Bianco Doc da Uve Autoctone dove ciò che spicca, sin dall’immagine, più che brand aziendale, è il territorio.

Tutti insieme - Kristian Keber, Alessandro dal Zovo (Cantina Produttori di Cormòns), Fabijan Muzic, Maurizio Buzzinelli, Andrea Drius (Terre del Faét), Fabijan Korsic e Roberto Komjanc (foto Fabrice Gallina) - spiegano l’intento del progetto che non mira a costituire una nuova associazione ma, sulla scia di modelli di successo (Barolo, Chianti, Champagne…) vuole creare un focus, dare una nuova prospettiva al territorio, poiché la grande forza attrattiva delle aree vitivinicole più famose al mondo si basa su l'imprescindibile legame tra vitigni vocati, capacità dei vignaioli e unicità del territorio.

“Un progetto che nasce con una schietta stretta di mano tra noi produttori - introduce Andrea Drius che prosegue sintetizzando il pensiero di tutto il tavolo - nella speranza di far fare un nuovo passo avanti a tutto il Collio facendo noi, come cantine, un passo indietro poiché il Collio Bianco da Uve Autoctone è un patrimonio comune ed il suo racconto deve essere comune a tutti noi”. “Bisogna crederci ed avere coraggio - conferma Alessandro dal Zovo - perché cambiare l’etichetta aziendale per abbracciare un progetto condiviso è un passo importante per un’azienda. Noi crediamo fermamente in questo vino di territorio ed il Consorzio può giocare un ruolo importante per far conoscere il progetto”.

Ad accompagnare la presentazione al Caffè San Marco infatti c’erano anche la Regione Fvg con l’assessore all’Agricoltura, Stefano Zannier, ed il presidente del Consorzio Doc Collio, David Buzzinelli che garantisce ai 7 vignaioli approvazione e sostegno all’iniziativa. 

Durante la degustazione, che ha regalato l’occasione di assaggiare diverse annate in abbinamento ai piatti studiati ad hoc dallo chef dello storico locale triestino Manuele Vogiatzakis, sono nate importanti riflessioni.

“Abbiamo presentato diverse etichette di Doc Collio Bianco e la curiosità oggi si focalizza sulle percentuali dei 3 vitigni che compongono l’uvaggio di anno in anno, di cantina in cantina ma - così Kristian Keber - potremmo dirci soddisfatti quando, in serate come questa, parleremo della natura del Collio Bianco più che dei vitigni che vanno a comporre il vino. Per questo il nostro è un progetto aperto; abbiamo iniziato in 4, oggi siamo in 7; spero che molte altre cantine del Collio sposino il nostro progetto che è, prima di tutto, un pensiero a lungo termine”. 

Cristina Burcheri

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