Fvg i territori del gusto/17

La Ribolla Gialla è il vino che ha accompagnato la storia del popolo friulano negli ultimi settecento anni.
 Infatti il primo documento che attesta la sua esistenza risale al Medioevo, nel lontano 1299 e riferisce di un contratto di vendita del notaio Ermanno di Gemona, rintracciato dal Professor Perusini. La Ribolla veniva offerta come segno

La Ribolla Gialla è il vino che ha accompagnato la storia del popolo friulano negli ultimi settecento anni.
 Infatti il primo documento che attesta la sua esistenza risale al Medioevo, nel lontano 1299 e riferisce di un contratto di vendita del notaio Ermanno di Gemona, rintracciato dal Professor Perusini.
La Ribolla veniva offerta come segno di devozione ai luogotenenti al loro primo ingresso nelle città, oppure di devozione ad illustri personaggi in visita alle stesse; documentazioni in tal senso risalgono agli anni 1365-1368-1393. Come segno di omaggio nel 1565 il Comune offriva al Patriarca Marquardo, per la sua prima venuta ad Udine, un’orna del vino Ribolla; nel 1568 offriva al Duca di Baviera 28 bocce di Malvasia e 26 bocce di Rabiola. Inoltre il Senato Veneto inviava all’Imperatore Carlo V "do bote de vin" di Rosazzo (Ribolla). Lo stesso Boccaccio cita la Ribolla in una sua requisitoria contro gli eccessi della gola.
La predilezione tedesca per questo vino porta il Duca Leopoldo III di Austria a chiedere che nell’atto di dedizione della città di Trieste, venga inserita la clausola che la obbligava a rifornirlo annualmente di 100 orne di vino Ribolla del migliore.
Tanti i sinonimi che hanno accompagnato questo vitigno nel corso dei secoli: Rebolla, Ribuele, Rabuele, Ribuele Zale, Rebula (nella parte slava del Collio).
Sarà forse il nome, sarà che è un vino che piace, oggi la Ribolla Gialla suscita molto interesse: nella versione ferma perchè esalta le doti di freschezza ed eleganza, coni profumi floreali e fini; nella versione spumantizzata
 grazie all’elevata acidità malica.
Tre i metodi della spumantizzazione attuati in Friuli Venezia Giulia, dove sono ormai una quarantina i produttori che si cimentano con questo vitigno.
La spumantizzazione con metodo classico ovvero con presa di spuma in bottiglia; il metodo Martinotti/Charmat con la presa di spuma in autoclave e il metodo Collavini, imprenditore vitivinicolo Friulano che ha elaborato il metodo che porta appunto il suo nome. Con questo procedimento, la presa di spuma, che avviene a fine autunno in autoclavi orizzontali ad una temperatura di 14°C, si protrae per circa due mesi. La maturazione e l’affinamento in autoclave viene completata da periodiche agitazioni dei lieviti sulla feccia, per un tempo minimo pari a 22 mesi. La parte conclusiva dell’affinamento è riservato alla bottiglia, dove la Ribolla Gialla Spumante si riposa per almeno 4 mesi prima di essere immessa sul mercato.
Il futuro? Lo vedo brillante soprattutto se la Ribolla Gialla seguirà un percorso identitario volto ad essere espressione del territorio e non sarà un’emulazione superficiale del Prosecco per cavalcare l’onda del successo di questo vino.
In alto i calici in queste ultime giornate estive! Bollicine frizzanti al bordo della piscina, per un happy hour pieno di emozioni o semplicemente a tutto pasto oppure per i buongustai con salse agre al limone, minestre, in particolare creme vellutate e primi piatti a base di verdure, e piatti di pesce soprattutto di acqua dolce.

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