I Baroli 2017 coronati da Vinibuoni 2022 regalano affascinanti conferme

Da Cannubi in Barolo a Bussia, Ginestra, Perno e Ravera in Monforte. Ho risentito in questa prima ridegustazione dell’annata 2017, i Barolo che hanno raggiunto la Corona nell’edizione 2022 di Vinibuoni d’Italia, provenienti dai cru Cannubi in Barolo; Bussia, Ginestra, Perno e Ravera in Monforte. Il Barolo, è quasi scontato, solitamente non esprime al massimo

Da Cannubi in Barolo a Bussia, Ginestra, Perno e Ravera in Monforte.

Ho risentito in questa prima ridegustazione dell’annata 2017, i Barolo che hanno raggiunto la Corona nell’edizione 2022 di Vinibuoni d’Italia, provenienti dai cru Cannubi in Barolo; Bussia, Ginestra, Perno e Ravera in Monforte.
Il Barolo, è quasi scontato, solitamente non esprime al massimo le proprie doti nel momento in cui è posto in commercio, perché come altri nobili rossi è una creatura che sa affrontare in continua trasformazione tutte le fasi della sua esistenza: dalla giovinezza, alla maturità, e perché no!, alla vecchiaia. Questo è il suo grande fascino, perché la sua personalità manifesta caratteristiche attraenti sempre diverse con il passare degli anni.

Barolo Docg Cannubi 2017 Borgogno Fratelli Serio &Battista
Il bouquet ampio e aromatico viene confermato, ma risultano più marcati i cenni balsamici e accordi leggermente affumicati. Il sorso svela più complessità mantenendo integra la freschezza. La trama tannica viva e ben presente, trova maggiore equilibrio e si integra con una piacevole vivacità acida che porta la bocca ad avvertire lunga la progressione in cui riemerge il frutto iniziale.

Barolo Docg Cannubi 2017 Francesco Rinaldi e Figli
I sentori floreali e le sensazioni balsamiche avvertite nella precedente degustazione si avvicendano ora a ciliegia e fragole mature, non disgiunte da sentori di cuoio e liquirizia. La beva ha raggiunto un felice equilibrio e la raffinatezza che il cru regala quando è ben interpretato in cantina. Ottimamente integrata la fase tannica e la persistenza lascia trasparire sentori minerali e piacevole freschezza.

Barolo Docg Cannubi 2017 Marchesi di Barolo
Si confermano le sensazioni olfattive di rose fresche, le spezie orientali e la liquirizia unite in un bouquet veramente molto articolato. Si avvertono iniziali note evolutive che conducono ad iniziali fasi di terziarizzazione. Il percorso è elegante, austero e armonioso e porta verso tannini presenti, ma ben levigati già distesi su velluto. Il finale molto persistente riprende le iniziali sensazioni olfattive.

Barolo Docg Bussia 2017 Fratelli Giacosa
Tutte le sensazioni avvertite durante la prima degustazione trovano conferma esaltate tuttavia dalla complessità armonica e dall’equilibrio che l’affinamento in bottiglia ha regalato. I sentori di ciliegia, i frutti del sottobosco e le erbe aromatiche anticipano un sorso fresco e agile, continuo e privo di cedimenti nella sua progressione verso tannini delicati ed un finale lungo su ricordi di balsami e liquirizia.

Barolo Docg Bussia Vigneto Bofani 2017 Batasiolo
Unitamente alla confettura di piccoli frutti rossi e alle spezie avvertite precedentemente nel bouquet, il bicchiere si arricchisce di strali balsamici e accenni al tabacco dolce, cacao e cuoio. La bocca sviluppa un percorso articolato, profondo e complesso; il calore è supportato ed equilibrato dall’acidità finale dove la trama tannica solida si integra con la succosità del frutto e apre ad una persuasiva lunghezza.

Barolo Docg Bussia 2017 Poderi Luigi Einaudi
Nella guida 2022 lo abbiamo descritto sorprendentemente ricco di una grande forza aromatica, riconducibile a note floreali e fruttate. Avevamo trovato setoso il percorso, solida e ampia la struttura. Un anno di bottiglia ha permesso di comporre in delicata ed emozionante sinfonia quello che era avvertito, seppure ben espresso, in una prima fase potenziale. Ora la complessità, l’eleganza e la raffinatezza sono tuttuno con una meravigliosa chiusura tannica.

Barolo Docg Bussia 2017 Prunotto
Tessitura densa e perfetto equilibrio confermano un vino che a distanza di un anno si manifesta con tipiche note varietali, che vanno dalla frutta matura e dai fiori appassiti indirizzandosi in successione verso note balsamiche. In bocca è intenso e avvolgente, con insistenti note speziate appoggiate su ottimo corpo ben strutturato e vestito di aristocrazia e suadente chiusura tannica. Un’iconica interpretazione del grande cru.

Barolo Docg Bussia 2017 Giacomo Fenocchio
Lo avevamo descritto serico, elegante e avvolgente; all’olfatto ricco di spezie, di fiori passiti, di rosa, di liquirizia… Oggi si conferma nel bicchiere con una finezza straordinaria e sono sicuro che il vino preluda a nuove emozioni con il passare del tempo: caldo, armonico e persistente; elegante, dotato di un'ottima struttura tannica è un sorso che mette in luce gli aspetti più caratterizzanti di questo cru.

Barolo Docg Ravera di Monforte 2017 Piero Benevelli
Il bicchiere non smentisce le promesse avanzate nella degustazione di un anno fa. La sua personalità è ampiamente espressa e si ripropone con un quadro olfattivo molto articolato con frutta rossa e scura, rosa e fiori e un ventaglio speziato veramente gradevole. Le sensazioni voluminose percepite allora, trovano garbato equilibrio con la freschezza e la trama tannica veramente educata che invoglia la beva, per farci apprezzare nella sua lunga persistenza finale i frutti, i fiori, le spezie…

Barolo Docg Ginestra Pajana 2017 Domenico Clerico
Avevamo scritto in guida che il tempo avrebbe ulteriormente esaltato tutte le sue qualità. Oggi il naso si apre su note speziate di caffè e cacao, per ricomporsi sui frutti di bosco e su richiami di fiori appassiti. Il sorso è maestoso, forte e vigoroso e avvolge la beva con tensione fortemente aristocratica. Grande impronta tannica finale a ricordarci strabilianti promesse future, come del resto predispongono i terreni di questo grandissimo cru e la consueta abilità di interpretazione della cantina.

Barolo Docg Ginestra 2017 Paolo Conterno
L’assaggio rivela complessità in coerenza con il naso; un vino potente e caldo, impostato su un’energica trama tannica ben inserita e suadente, perché ben bilanciata. Il percorso è dinamico e lungo nella persistenza e affiorano magistralmente i sentori olfattivi giostrati su fiori, spezie e balsami. Vino di grande seduzione che avanza ulteriori sorprendenti promesse verso mete che andranno ulteriormente esplorate nel tempo.

Barolo Docg 2017 Bricco San Pietro Poderi Ruggeri Corsini
Eegante e intenso, si rivela nuovamente all’olfatto con profumi di ribes rosso, marasca, lampone, sfumature floreali, cenni di erbe officinali e spezie. Il sorso svela strutturato e austerità, con tessitura tannica fitta e importante che non mortifica il frutto maturo e la complessa sfaccettatura aromatica. Il finale è lungo e armonioso, con una chiusura persistente.

Barolo Docg 2017 Seghesio
Le uve sono vendemmiate nel cru Castelletto Il vino conferma autorevole personalità e divisa austera, con profumi di roselline, ma anche di confettura e fiori essiccati, a cui seguono sentori di sottobosco e spezie. In bocca rivela intensità ed equilibrio, stupefaciente la superba progressione che su toni di forte equilibrio conduce la beva verso un finale di eccezionale persistenza. Complesso e sontuoso, conferma tutto il grande potenziale del territorio.

Da La Morra a Serralunga
Uno straordinario aiuto per avere maggiore consapevolezza della ubicazione e della valenza dei vigneti della Docg del Barolo viene dagli studi fatti da Alessandro Masnaghetti. La sua Enciclopedia delle Grandi Vigne aiuta a capire l’ineguagliabile legame che c’è tra prodotto e territorio.

Barolo Docg 2017 Serra dei Turchi Gianni Gagliardo
E’ un crescendo di strabilianti sensazioni olfattive e gustative che, avvertite lo scorso anno in degustazione, si dispiegano all’olfatto e al sorso ampliate dall’affinamento in bottiglia. Un vino da apprezzare ora, ma che si propone come affascinante interprete di future emozionanti esperienze. Ora è l’eleganza, la ricchezza, la raffinatezza, la profondità e la ricca trama aromatica a condurvi sul rigo sinfonico dell’eccellenza.

Barolo Docg Roncaglie 2017 Chionetti
Lo abbiamo raccontato in guida come campione di nobiltà e immediata raffinatezza. Oggi armonizza ulteriormente il suo carattere e la sua intensità sia al naso che in bocca, dove i sentori fruttati, le note floreali di rosa e i cenni di spezie e liquirizia conducono ad un sorso articolato, complesso e superbo con tannini vibranti, ben armonizzati e ben integrati e una succulenta persistenza che rende il bicchiere immensamente piacevole.

Barolo Docg Brunate 2017 Rinaldi
Un’icona della storia del Barolo che si rinnova in questo vino che avevamo descritto essere di immensa statura. Ci convince ancora di più ora a distanza di un anno. Il bicchiere trasmette austera eleganza e intensità in un susseguirsi di emozionanti evocazioni aromatiche di viola, erbe officinali, tabacco dolce e fiori secchi confermati al sorso su un percorso inarrestabile di piacevolezza accarezzata sul finale dal velluto dei tannini.

Barolo Docg Annunziata Vigna Plicotti 2017 Silvio Grasso
Degustato dopo un anno consolida il giudizio espresso in guida. Oggi si conferma un campione eccezionale che lascia intuire la voglia di raggiungere importanti traguardi futuri, perché si presagisce che potrà ancora affinare splendidamente in bottiglia per alcuni anni. I profumi sono un tourbillon di sensazioni che spaziano dalla mora alle spezie, per presentarsi in bocca opulento e fresco ben misurato su trama di velluto.

Barolo Docg Rocche dell’Annunziata 2017 Rocche Costamagna
Lo stile della casa mi è sempre piaciuto e in questo bicchiere trova la sua sintesi; vino dinamico, di portamento elegante e raffinato, al contempo godibile per la sua immediatezza. Il profumo è amplissimo e complesso con richiami ammalianti di prugna, viola e liquirizia.Ha progressione continua e grande piacevolezza di beva perché equilibrio ed armonia guidano verso la serica trama di tannini dolcissimi.

Barolo Docg Conca 2017 Ratti
Il profilo olfattivo floreale e balsamico con richiami di liquirizia e menta, essenze di eucalipto; il gusto pieno, solido, elegantissimo e serico nella chiusa tannica, anticipano l’impressionante lunghezza del finale, in cui riprendi tutte le sensazioni olfattive che hanno guidato l’incipit. Davvero straordinario per piacevolezza immediata e tuttavia è vino che invita anche ad aspettarlo nel tempo senza essere impazienti.

Barolo Docg Marcenasco 2017 Ratti
Altra icona della guida. Si conferma a distanza un bicchiere di emozione, intenso, generoso, ammaliante, solido nei tannini integrati nel rigo musicale di una coinvolgente sinfonia che unisce profumi e sapori. Vino che è sì frutto della generosità di questo splendido cru, ma soprattutto della capacità del produttore di interpretarlo trasformando le sue potenzialità in vini di eccellenza.

Barolo Docg del Comune di La Morra 2017 Agostino Bosco
Alle fresche note floreali percepite, si assommano ora sentori di sottobosco, cuoio, fiori secchi, cannella e chiodi di garofano che giocano olfattivamente intensi riprendendo anche i sentori fruttati della prugna e della ciliegia. Il sorso ha acquisito maggiore morbidezza pur mantenendo austerità e il tannino risulta molto ben integrato confortato nel finale da una lunga suadente persistenza.

Barolo Docg 2017 Voerzio/Martini
Avevamo annotato in guida richiami freschi di fragola e more che tornano prepotenti anche ora nell’assaggio, infatti il naso si esprime tuttora con sentori di frutti rossi, note erbacee e cenni balsamici. Al palato è decisamente ricco, intenso, rotondo e di ottima persistenza e regala un sorso elegante, in cui i sentori fruttati si allineano perfettamente nel finale dove la trama tannica gioca presente e educata in equilibrio con la freschezza.

Barolo Docg Vigna Santa Caterina 2017 Guido Porro
Lo abbiamo definito un fuoriclasse. Proveniente da una singola vigna posizionata nel prestigioso cru di Lazzarito a Serralunga D’Alba, questo Barolo colpisce per la fine eleganza e la potente struttura. Progressiva la crescita dopo un anno di affinamento, avendo ulteriormente migliorato in eleganza ed armonia. Non dico di dimenticarlo in cantina, ma se si riuscisse ad attendere tra quattro anni, le sorprese potrebbero essere strabilianti. Ora è già entusiasmante, strutturato caratterizzato da tannini importanti e solidi.

 

Mario Busso
Curatore nazionale Vinibuoni d’Italia

 

 

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