Premio D'Innella ai giornalisti Montaldo, Pignataro e Rabachino

Il premio è stato istituito da Vinibuoni d’Italia in ricordo di Michele D’Innella, direttore editoriale del Touring prematuramente scomparso. Raffinato intellettuale, viaggiatore curioso e grande conoscitore del mondo del vino, nei lunghi anni della sua direzione ha saputo ampliare l’offerta del catalogo di Touring Editore puntando sull’interpretazione del patrimonio vitivinicolo italiano quale altissima espressione della

Il premio è stato istituito da Vinibuoni d’Italia in ricordo di Michele D’Innella, direttore editoriale del Touring prematuramente scomparso. Raffinato intellettuale, viaggiatore curioso e grande conoscitore del mondo del vino, nei lunghi anni della sua direzione ha saputo ampliare l’offerta del catalogo di Touring Editore puntando sull’interpretazione del patrimonio vitivinicolo italiano quale altissima espressione della cultura, del territorio e della tradizione del nostro Paese. Il premio verrà consegnato a Merano WineFestival il 5 Novembre al Teatro Puccini, durante la presentazione della guida Vinibuoni d’Italia alla stampa.
Il vino è piacere, cultura, economia; vive con l’uomo ed è parte della sua storia. Proprio per questo abbiamo voluto ricordare il compianto Michele, che ha creduto in Vinibuoni d’Italia, portando il titolo nel novero dei prodotti editoriali della prestigiosa casa editrice. Nel corso di questi anni sono stati premiati personaggi di spicco che hanno contribuito a promuovere il vino e i territori del vino italiano. Oggi il consumo del vino si è notevolmente contratto, ma questo non significa che l’interesse per il nettare di Bacco sia diminuito. Si beve meno, perché si beve meglio e in modo più consapevole. Il consumatore, proprio attraverso l’impegno dei media, è diventato più colto e più esigente nello scegliere vino di qualità. Bere vino infatti non è una necessità, ma piacere, per questo una diffusa conoscenza del corretto modo di avvicinarsi alla bevanda è stata di grande impulso alla crescita culturale correlata al vino, che oggi viene apprezzato non solo nei suoi aspetti edonistici, ma soprattutto nelle sue valenze culturali.
A Giancarlo Montaldo, Luciano Pignataro e Roberto Rabachino il premio dell’edizione 2017 della guida Vinibuoni d’Italia.

• Giancarlo Montaldo
Consulente e giornalista, Giancarlo Montaldo è nato a Barbaresco nel 1951. Laureato in Scienze Agrarie, è stato direttore del Consorzio del Barolo e del Barbaresco, della Cantina Produttori del Barbaresco, dell’Associazione Vini di Collina, dell’Associazione Case Storiche Piemontesi e del Consorzio Tutela Alta Langa. Dal 1987 è titolare dello Studio Montaldo. È stato sindaco del comune di Barbaresco e presidente dell’Enoteca Regionale del Barbaresco. Dal 2014 è direttore della storica testata Barolo & Co.
In collaborazione con
Beni di Batasiolo
Frazione Annunziata, 87 - 12064 La Morra CN - Tel. 0173 50131 - www.batasiolo.com
La Beni di Batasiolo è di proprietà dei fratelli Dogliani. Attivi nel mondo del vino da più generazioni, acquistarono nel 1978 la storica cantina Kiola a La Morra, fondata negli anni ’50 e costituita da sette cascine con vigneti situati nei più pregiati territori di vinificazione del Nebbiolo da Barolo. Acquistando questa importante cantina e aggiungendovi i terreni di famiglia, i Dogliani sono divenuti proprietari di un’azienda vinicola che attualmente conta nove cascine e una superficie vitata di centosette ettari, di cui circa sessantuno coltivati a Nebbiolo da Barolo.

• Luciano Pignataro
Luciano Pignataro, giornalista professionista, lavora dal 1986 al Mattino dove cura la più longeva rubrica sul vino pubblicata da un quotidiano in Italia. È autore di numerose pubblicazioni sulla gastronomia del Sud e sui vini. Ha collaborato con Vinibuoni d’Italia e collabora nel comitato esecutivo alla guida Ristoranti Espresso e alla guida Slow Wine. Ha pubblicato articoli per numerose riviste tra cui Civiltà del Bere e Slow Food. Dal 2004 cura il blog www.lucianopignataro.it, tra i più cliccati del settore in Italia.
In collaborazione con
Col Vetoraz Spumanti  
Strada delle Treziese 1 - 31049 S. Stefano di Valdobbiadene (TV) - Tel. 0423 975291- www.colvetoraz.it
Situata nel cuore della Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz è ubicata nel punto più elevato della celebre collina del Cartizze, a quasi 400 mt di altitudine. È proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838, sviluppando fin dall’inizio la coltivazione della vite (Prosecco Superiore e Cartizze Superiore). Nel 1993 Francesco Miotto, discendente di questa famiglia, assieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua, ha dato vita all’attuale Col Vetoraz, una piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi, crescere e raggiungere in appena 20 anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in termini quantitativi che qualitativi, con oltre 1.400.000 kg di uva Docg vinificata l’anno da cui viene selezionata la produzione di 1.000.000 di bottiglie vendute. Grande rispetto per la tradizione, estrema cura dei vigneti e una scrupolosa metodologia della filiera produttiva e della produzione delle grandi cuvée hanno consentito negli anni di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali e internazionali, tra i quali spiccano 6 Gran Medaglie d’Oro al Concorso Vinitaly e il 5 StarsWine Award 2016 per la categoria spumanti.

• Roberto Rabachino
Laureato in Sociologia, Roberto Rabachino è giornalista e presidente nazionale dell’Associazione Stampa Agroalimentare Italiana. Co-autore della trasmissione Signori del Vino in onda su Rai2. È giudice qualificato in numerosi concorsi enologici. Dal 2011 è presidente dell’International Wine Tasters Organization con sede a New York. Direttore di importanti testate giornalistiche di settore, italiane ed estere. Da molti anni è docente universitario su temi inerenti la comunicazione agroalimentare e autore di libri di settore, tradotti in più lingue, in uso nei corsi universitari.
In collaborazione con
Bersano
Piazza Dante Alighieri 21 - 14049 Nizza Monferrato (AT) - Tel. 0141 720211 - www.bersano.it
La storia inizia nei primi anni del secolo scorso a Nizza Monferrato, cuore del comprensorio della Barbera d’Asti. Nel 1935 Arturo Bersano, uomo raro per intelligenza e cultura, passa alla guida della cantina. Grazie alla sua opera territorio e vigneto, come anima dell’uva e garanzia della qualità del vino, divengono immediatamente i tratti distintivi della Casa e il motto “se vuoi bere bene comprati un vigneto”, che da vero pioniere seguirà per tutta la vita, si dimostrerà fonte inesauribile di ispirazione. Seguendo il suo esempio le famiglie Massimelli e Soave, da quasi trent’anni titolari dell’azienda, hanno consolidato una imponente realtà di cascine facendo di Bersano una delle più importanti realtà vitivinicole del Piemonte.

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