Vinibuoni 2021, ripartire dagli autoctoni

È in fase di conclusione il ciclo delle degustazioni che porterà alla realizzazione della nuova edizione della guida Vinibuoni d’Italia, la 2021. La criticità della situazione rappresentata dalla pandemia ha messo a dura prova il settore vitivinicolo, che tuttavia ha volontà di ripresa e la nuova edizione della guida del Touring si sta facendo interprete

È in fase di conclusione il ciclo delle degustazioni che porterà alla realizzazione della nuova edizione della guida Vinibuoni d’Italia, la 2021. La criticità della situazione rappresentata dalla pandemia ha messo a dura prova il settore vitivinicolo, che tuttavia ha volontà di ripresa e la nuova edizione della guida del Touring si sta facendo interprete di questo momento difficile in cui c’è necessità di iniziative serie volte a promuovere il bello e il buono dello Stivale. Penso con assoluta convinzione – così insegna la storia – che ogni grande crisi sia sempre stata l’anticamera di un nuovo rinascimento che ha sprigionato una potente forza vitale. La vigna sembra, quest’anno, dare stimolo a questa voglia di reazione e sta dando prova di forte vitalità offrendo alla sensibilità dei vignaioli la possibilità di interpretare al meglio la capacità evolutiva ed espressiva di territori inimitabili.
La guida Vinibuoni d’Italia ha fatto della tipicità la sua parola chiave, in quanto dedicata esclusivamente ai vini autoctoni, che riflettono il vitigno e il ruolo del terroir. Quest’ultimo inteso non solo come espressione pedoclimatica di un’area, ma anche come tradizione enologica e come impegno dell’uomo nell’ambito della cultura e delle tradizioni locali. Proprio per questo la guida plaude al nuovo strumento governativo emanato in questi giorni per tutelare e valorizzare il mosaico vitivinicolo italiano fatto di vitigni storici.
Il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, di concerto con i ministri Dario Franceschini (Beni e attività culturali) e Sergio Costa (Ambiente e tutela del territorio e del mare), ha firmato il Decreto che riconosce e disciplina i vigneti storici ed eroici. Il Decreto stabilisce, con un maggiore livello di dettaglio rispetto a quanto previsto dal Testo unico del vino, regole e criteri operativi utili per individuare i vigneti eroici e storici, i potenziali destinatari degli interventi di ripristino, recupero e manutenzione che saranno finanziati con una parte del budget dell’OCM (Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo). Attraverso la valorizzazione dei vigneti eroici e storici si mira a produrre effetti positivi non solo in termini economici, ma anche dal punto di vista ambientale e sociale.
È questa una grande opportunità per il patrimonio vitivinicolo della Penisola che custodisce antichi vitigni e pratiche agricole millenarie: caratteristiche che sono alla base di un’offerta enologica unica di spiccata tipicità. Il riconoscimento dei vigneti storici ed eroici, dà ragione e ulteriore forza ai principi da cui è partita la guida Vinibuoni d’Italia, perchè rappresenta un mezzo per garantire la coltivazione di quei vitigni che si coltivano da secoli e che costituiscono la forza della viticoltura italiana. Nei diversi territori nazionali si aprono scenari vitivinicoli che costituiscono un unicum, con varietà che sono in grado di proporre un’offerta enoica ed una narrazione diversa, differenziata ed interessante per i consumatori non solo nazionali, ma di tutto il mondo.
Ci auguriamo quindi che la ripartenza possa trovare un saldo fondamento proprio nelle radici della nostra storia vitivinicola e che gli autoctoni possano essere il traino di un futuro prossimo che, auguriamo a tutti i produttori, possa essere nuovamente luminoso.

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