Fvg i territori del gusto/5
Con circa un terzo della produzione italiana, il Friuli Venezia Giulia è la prima regione produttrice di trote in Italia, a sua volta terza nazione nella troticoltura in Europa, dopo Turchia e Norvegia. Per gli allevatori di ‘Trota Friulana’ quello che conta è però il primato della Qualità: garantire un prodotto buono, sano, portato fresco
Con circa un terzo della produzione italiana, il Friuli Venezia Giulia è la prima regione produttrice di trote in Italia, a sua volta terza nazione nella troticoltura in Europa, dopo Turchia e Norvegia. Per gli allevatori di ‘Trota Friulana’ quello che conta è però il primato della Qualità: garantire un prodotto buono, sano, portato fresco sulle tavole. Mangiare ‘Trota Friulana’ significa avere garanzie speciali di qualità per le caratteristiche uniche delle acque di risorgiva regionali, per le dimensioni idonee degli allevamenti, per gli scrupolosi controlli effettuati dagli allevatori, nel pieno rispetto dei rigorosi parametri di sicurezza imposti dall’Italia. Un metodo di lavoro che esprime serietà e passione ‘tipicamente friulane’: quell’attenzione per ogni dettaglio del processo produttivo, che fa la grande differenza.
C’è poi la trota ‘Regina di San Daniele’, allevata in modo naturale nelle acque purissime del Tagliamento e affumicata con una miscela di legni ed erbe aromatiche.
Non è noto ai più, ma accanto al parente famoso, il Prosciutto di San Daniele, la cittadina friulana coltiva una pluripremiata trota che si è fatta conoscere per la sua genuinità. A nobilitarla è stata Friultrota, un’azienda che produce una dozzina di prodotti ittici d’eccellenza, che comprendono anche delle curiosità come il ‘caviale’ friulano (le uova di trota), le guance di trota sott’olio (una follia: un vasetto da 90 grammi si fa con 50 chili di pesce!) e il salame del venerdì (quello di pesce), e li distribuisce nelle gastronomie e nella ristorazione di qualità. La Regina di San Daniele per la precisione è un filetto di trota affumicato a freddo, senza conservanti né coloranti: completamente salato e spinato a mano (oltre alla lisca, ci sono 33 piccole spine trasversali che vengono tolte con le pinzette anche nei filetti da 120 grammi), viene affumicato con fumo da legno vergine (fumo vero, non ‘aroma di affumicatura’ liquido!) e bacche aromatiche, in un processo artigianale che dura fino a quattro giorni.