Festival Franciacorta a Casa Berlucchi
L’invito di Francesca Facchetti, Responsabile Relazioni Esterne e Ufficio Stampa della Guido Berlucchi & C. Spa, cade in occasione del recente Festival Franciacorta. Date “calde”, quelle di quel fine settimana settembrino, per l’azienda di riferimento nel comprensorio quanto a massa critica (produzione media annua intorno ai 5 milioni di bottiglie sui 15 milioni complessivi espressi
L’invito di Francesca Facchetti, Responsabile Relazioni Esterne e Ufficio Stampa della Guido Berlucchi & C. Spa, cade in occasione del recente Festival Franciacorta. Date “calde”, quelle di quel fine settimana settembrino, per l’azienda di riferimento nel comprensorio quanto a massa critica (produzione media annua intorno ai 5 milioni di bottiglie sui 15 milioni complessivi espressi dalla denominazione) viste le 1.000 presenze attese (e superate in sede di consuntivo) per visite alla cantina, degustazioni ed un appuntamento sciccoso come l’Aperitivo Pop con gli assaggi creati ad hoc da Davide Oldani. Un sabato ancora estivo, dalle temperature miti, permette a Cristina ed Arturo Ziliani di fare gli onori di casa sulla pelouse di Palazzo Lana lasciando allo chef il compito di suggerire i tre abbinamenti studiati con i Berlucchi ’61 (Brut, Satèn e Rosé). In realtà i pochi fortunati finiscono rapidamente per divertirsi a “scombinare” le suggestioni predefinite (Satèn con il Centrifugato di verdufrutta, stracciatella e fave di cacao – Brut con il Bignè allo zafferano, erborinato, composta di fichi e semi tostati – Rosé con la Pasta di salame, panella di ceci, tamarindo e olive croccanti) potendo contare sulla versatilità di queste bollicine, capaci di ritararsi con facilità sul cibo in virtù della loro morbidezza ed equilibrio. Gettonatissimo il Satèn (di tutto Chardonnay con maturazione di 24 mesi sui lieviti) non soltanto per la capacità di amalgamarsi con grande duttilità ad ogni sapore, ma per la ricchezza dei rimandi organolettici che spaziano dal gelsomino al biancospino, dalla pesca al melone, dalla melissa alla menta. Una lunga scia fresca accompagna il palato sostenuto da un perlage sottile e delicato. La serata si prolunga in una cena ristrettissima dalla quale estrapoliamo la splendida rilettura del risotto allo zafferano in cui Oldani arriva all’essenza gustativo-cromatica della spezia. Tiene botta da par suo la Cuvée Imperiale Vintage 2011 (Chardonnay in prevalenza con saldo di pinot nero) dall’inconfondibile tocco mandorlato ed agrumato che riprende la sfumatura citrina dello stesso riso, particolarmente apprezzata da Cristina Ziliani cui ricorda la gremolada dell’infanzia. Ad Arturo Ziliani il compito di condurre sapientemente il laboratorio della domenica mattina, in bilico tra vini in commercio e vecchie annate (ovviamente sold out) e lasciarci con l’anteprima dell’Extra Brut Extrème Palazzo Lana Riserva 2007, Pinot Nero in purezza lasciato sei anni sui lieviti. Ancora giovanissimo, tagliente ma dalla beva coinvolgente, netto nelle analogie di ribes ma già capace di proporre note affumicate e minerali. Un fuoriclasse destinato a lunga vita. Tutt’attorno il Festival Franciacorta scorre con i gruppi dei visitatori che si avvicendano in una processione continua. Stress test superato. Alla grande.
Guido Ricciarelli