Modello Abruzzo per valorizzare l’identità dei vini
Svolta epocale per l’Abruzzo enologico, con l’introduzione di un nuovo modello che cambierà il panorama delle denominazioni regionali. Il via libera è arrivato dal Mipaaf, con l’accoglimento da parte del Comitato Nazionale Vini della proposta fatta nel 2019 dai produttori del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. Obiettivo del nuovo modello è rafforzare la comune identità dell’enologia
Svolta epocale per l’Abruzzo enologico, con l’introduzione di un nuovo modello che cambierà il panorama delle denominazioni regionali. Il via libera è arrivato dal Mipaaf, con l’accoglimento da parte del Comitato Nazionale Vini della proposta fatta nel 2019 dai produttori del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. Obiettivo del nuovo modello è rafforzare la comune identità dell’enologia regionale, valorizzando al contempo i singoli territori e rendendo più riconoscibile la scala dei valori.
I princìpi guida del 'Modello Abruzzo' sono: semplificazione, cioè meno denominazioni; identità comune rafforzata, con la dicitura 'd’Abruzzo' per tutti ma distinta per territori e micro-territori; segmentazione qualitativa, con l’introduzione della menzione Superiore per i Dop regionali come i vini Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo, Pecorino d’Abruzzo, Passerina d’Abruzzo, Cococciola d’Abruzzo, Montonico d’Abruzzo, che potranno fregiarsi in etichetta delle appellazioni provinciali; adeguamento al reale potenziale produttivo regionale; il tutto nell’ottica di sostenibilità sociale, economica ed ambientale.
«Il riconoscimento di una qualità superiore e dell’identità comune 'd’Abruzzo' per le Doc permetterà di rendere più facile la promozione e la comunicazione perché renderà le diverse zone di produzione molto più riconoscibili sui mercati, soprattutto all’estero, e di esaltare sempre di più il binomio vino/territorio; d’altro canto l’introduzione di un’unica Igt Terre d’Abruzzo con il riferimento al territorio distintivo che va a sostituire le 8 attuali crea una forte immagine regionale sopperendo all’attuale frammentarietà poco incisiva», sottolinea il presidente del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, Valentino Di Campli.
La menzione distintiva Superiore per tutte le denominazioni di origine controllata è volta ad esaltare quelle produzioni caratterizzate da accorgimenti produttivi più stringenti e destinate anche ad affinamento. Le quattro appellazioni provinciali per le Doc 'd’Abruzzo' che potranno fregiarsi delle menzioni Superiore e Riserva saranno: Colline Teramane; Colline Pescaresi; Terre de L’Aquila; Terre di Chieti.