Calabria, vini che regalano emozioni
Per molti anni i vini calabresi sono stati usati come vini da taglio, ma ultimamente, grazie alla caparbietà di alcuni viticoltori locali, il livello qualitativo è salito notevolmente. Vinibuoni d’Italia fin dal suo nascere ha monitorato il lavoro dei vignaioli locali che ultimamente stanno mietendo allori importanti nell’ambito delle valutazioni che la guida assegna ai
Per molti anni i vini calabresi sono stati usati come vini da taglio, ma ultimamente, grazie alla caparbietà di alcuni viticoltori locali, il livello qualitativo è salito notevolmente. Vinibuoni d’Italia fin dal suo nascere ha monitorato il lavoro dei vignaioli locali che ultimamente stanno mietendo allori importanti nell’ambito delle valutazioni che la guida assegna ai vini di questa regione. Un po’ meno attenti i consumatori e i mercati rispetto ai quali la Calabria paga un ritardo in fatto di comunicazione, di promozione e di valorizzazione delle sue ricche e generose risorse enogastronomiche.
• La presentazione della guida e le riflessioni
Le premesse di un più proficuo percorso ci sono e lo ha sottolineato Umberto Gambino, coordinatore regionale di Vinibuoni d’Italia, nell’evento di presentazione della guida ad Amantea presso l’Hotel ristorante “Le Clarisse”. L’appuntamento promosso da Vinocalbrese.it è stato un momento ricco a cui hanno partecipato tutti i produttori selezionati in guida. A fare gli onori di casa e a focalizzare il momento particolare per la viticoltura regionale c’erano Gennaro Convertini, profondo conoscitore dei vini della regione; Demetrio Stancati, presidente del Consorzio di Tutela Terre di Cosenza Doc fresco di riconoscimento, moderati dal bravissimo Vincenzo Alvaro.
Mario Busso, curatore nazionale della guida, a seguito di un breve escursus dedicato alla presentazione della nuova edizione e alle peculiarità che contraddistinguono il prodotto editoriale del Touring rispetto alle altre guide di settore, ha ripreso alcuni concetti ben evidenziati da Umberto Gambino. I produttori devono presentarsi uniti sui mercati, operare scelte condivise per la promozione e intraprendere un lavoro di valorizzazione del territorio che metta insieme i vari tasselli della ricca proposta enogastronomica della regione, con le bellezze paesaggistiche ed artistiche tuttora poco conosciute.
• Vini in un paesaggio ricco di suggestioni
Da un lato la costa con lo spettacolo offerto dalle cittadine marittime che rappresentano il vanto di tutta la regione, l’interno con parchi e massicci montuosi tra i più affascinanti e selvaggi d’Italia: la Sila, il Pollino, l’Aspromonte... e su tutto l’arco del territorio regionale, vigneti che danno alla luce prodotti di ottima qualità. Meno conosciuti rispetto ad altri nazionali, i vini calabresi riscuotono grande ammirazione e favore quando li si assaggia, sia che ci si soffermi sui rossi di certo più conosciuti, sia che si parli dei bianchi. Il Montonico, il Greco bianco, la Guarnaccia e il Pecorello regalano emozioni straordinarie. L’apoteosi è il Moscato di Saracena capace di regalare una successione di emozioni diverse sorso dopo sorso.
• Fare sistema e promozione
Se oggi la qualità nella Regione è stata raggiunta con picchi di eccellenza altissima, il percorso da intraprendere nell’immediato è il racconto dei vini. Oggi la commercializzazione del vino italiano nei mercati evoluti si basa sempre meno sul prodotto e sempre di più sui valori che questo riesce a trasmettere. La Calabria va raccontata e il vino è un veicolo imprescindibile della promozione.
Ma se il vino è un volano formidabile per diffondere la cultura dei luoghi, di riflesso l’azione promozionale ispirata a costruire un sistema sinergico con i vari elementi di cui si compone la cultura di un dato territorio, favorisce il grado di preferenza e di fedeltà dei consumatori verso il vino stesso. Claude Levi Strauss amava dire “… a buon pensare, buon mangiare…”, alludendo alla migliore predisposizione ad esprimere un giudizio positivo, quando il consumatore ha in mente i luoghi da cui trae origine un prodotto e, nel caso specifico, il vino che è nel bicchiere. Gli antichi Greci conoscevano la Calabria come Enotria, “Terra del vino”, e i vini calabresi venivano offerti ai vincitori delle Olimpiadi. Basterebbe questo breve “incipit” per favorire quella storytelling capace di sedurre i consumatori più colti, ma purtroppo ancora disattenti sui vini della regione.
• La premiazione
Il momento clou della serata è stata la consegna dei diplomi ai produttori che non presenti a Merano, hanno ritirato dalle mani di Umberto Gambino i diplomi della Corona, della Golden Star e della Corona attribuita dal pubblico. E’ seguito un percorso di degustazione di tutti vini premiati; gli stessi che hanno accompagnato il convivio realizzato nel Ristorante delle Clarisse dallo chef Andrea Zazzaro. Ospite d’onore della serata l’On. Dorina Bianchi, sottosegretario di stato.
Credits foto: Vinocalabrese.it