Domenico Clerico

Ci ha lasciato Domenico Clerico, l’uomo che ha tenuto alto il nome del Barolo nel mondo, rinnovandone immagine e stile. Da subito nella “squadra” dei “Barolo Boys” con Altare, Boschis, Rivetti, Voerzio, Sandrone, Scavino ha infatti  cambiato modo di interpretare il più famoso vino rosso italiano. Dal 1976 prende in mano l’azienda di famiglia, a

Ci ha lasciato Domenico Clerico, l’uomo che ha tenuto alto il nome del Barolo nel mondo, rinnovandone immagine e stile. Da subito nella “squadra” dei “Barolo Boys” con Altare, Boschis, Rivetti, Voerzio, Sandrone, Scavino ha infatti  cambiato modo di interpretare il più famoso vino rosso italiano. Dal 1976 prende in mano l’azienda di famiglia, a Monforte d’Alba, ed il successo arriva con quei vini che oggi sono un mast per tutti i wine lovers. Ciabot Mentin Ginestra prima e il Pajana (entrambi dal Cru Ginestra) poi, il Percristina (dal cru Mosconi) sono etichette che riproducono lo stile di un produttore, ma soprattutto di un uomo, la cui filosofia è racchiusa in quella frase che appare sul sito: «Ancora oggi, nonostante le difficoltà che la vita ci riserva, resto focalizzato solo sulla qualità, cercando di tenere alto il nome del Barolo, dalla vigna fino alla bottiglia»   Stroncato da un tumore, con il quale ha combattuto per alcuni anni, Domenico Clerico (classe 1950). Alla moglie Giuliana, alla sorella Laura, al cognato Tino e ai due nipoti, si accomuna nel dolore la redazione di Vinibuoni d’Italia.

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