Lessini Durello, un vulcano di bollicine
LA ZONA-ORIGINI Passaggio dalla pianura alle Prealpi Venete, i Monti Lessini sono il risultato dell’attività d’antichi vulcani che sollevarono il fondo del mare decine di milioni d’anni fa, portarono alla superficie materiali basaltici e depositarono considerevoli quantità di tufo; si vennero a creare in tal modo terreni ideali per l’agricoltura, soprattutto per la coltivazione della
LA ZONA-ORIGINI
Passaggio dalla pianura alle Prealpi Venete, i Monti Lessini sono il risultato dell’attività d’antichi vulcani che sollevarono il fondo del mare decine di milioni d’anni fa, portarono alla superficie materiali basaltici e depositarono considerevoli quantità di tufo; si vennero a creare in tal modo terreni ideali per l’agricoltura, soprattutto per la coltivazione della vite, poiché la conformazione dei suoli ha la capacità di trattenere in buona misura il calore del giorno per renderlo durante la notte, e la porosità fa sì che si accumulino le acque piovane, che sono rilasciate all’occorrenza.
Un ambiente siffatto non può che essere ideale per ottenere frutti di qualità che portano al loro interno l’impronta della terra d’origine, siano essi ciliegie o uva: troveremo così una certa salinità ed un gusto di fondo unici, assai gradevoli e di gran soddisfazione. Inoltre, la conformazione chimica dei suoli costituisce una certa barriera al proliferare di molte specie d’insetti dannosi alle coltivazioni, limitando in tal modo l’impiego d’antiparassitari e favorendo l’uso di rimedi naturali, non invasivi e rispettosi dell’ambiente. I vigneti convivono con altre colture e con i boschi, costituendo un ecosistema unico, ulteriormente valorizzato dal Parco Naturale dei Monti Lessini.
LA STORIA
Ritrovamenti di fossili preistorici in alta Valle d’Alpone testimoniano la presenza di antenati dell’attuale vitis vinifera e confermano l’antica e consolidata vocazione enologica dei Monti Lessini. I Romani conoscevano e coltivavano qui dell’ottima uva da vino dalla caratteristica buccia molto resistente chiamata “duràcinus”, nome modificato in “Durasena” in epoca medioevale ed in seguito nell’odierno “Durella”.
Più di mille vendemmie la fanno rientrare nella categoria dei vitigni autoctoni, dei quali l’Italia custodisce il maggior numero al mondo. La Repubblica di Venezia favorì la coltivazione della Durella e la produzione di questo vino, arrivando a prescrivere d’imbarcarne una certa quantità sulle proprie navi mercantili a fini curativi e corroboranti, vista la spiccata acidità che lo contraddistingueva, caratteristica che troviamo anche oggi.
IL VITIGNO E I VINI
La Durella è un vitigno generoso con grappoli compatti formati da bacche dal bel colore giallo oro, dalla buccia spessa e resistente, ricche di tannini nobili e con buona dose di sostanze acide, che, pur non essendo facili da domare, forniscono ottimi spunti per la produzione di vini, sia fermi sia spumantizzati. I terreni d’origine vulcanica forniscono alla pianta non solo ottimo nutrimento, ma soprattutto sali minerali e microelementi che donano interessanti doti di sapidità al vino, trasformandolo da tendenzialmente rustico in un prodotto delicato e beverino. L’evoluzione del gusto e delle ricerche applicate all’agricoltura ed alla vinificazione hanno modificato i caratteri del Durello, senza tuttavia snaturarne lo spirito: grazie alla caparbietà di agricoltori illuminati la tradizione è stata mantenuta; leggere modifiche sono state sperimentate con successo ed applicate su vasta scala. Un’oculata opera di comunicazione ha fatto sì che i vini dei Monti Lessini non perdessero la propria identità, ma ne acquisissero una al passo coi tempi per ritagliarsi uno spazio ben definito ed un’univoca identità.
Il Consorzio di Tutela Vini Lessini Durello ha svolto opera meritoria nell’accompagnare i vignaioli in una sorta d’esplorazione delle potenzialità di quest’uva squisitamente territoriale, affinché si riuscisse ad esprimere in modo compiuto quello che si definisce terroir: un termine che non comprende solo le caratteristiche del terreno e del clima dell’area, ma che soprattutto racchiude l’insieme delle conoscenze e delle tradizioni che si sono stratificate nel tempo, che perciò non possono che essere uniche. La Doc Monti Lessini Durello, che risale al 1988 e che individua comuni in provincia di Verona e di Vicenza, prevede differenti tipologie, sia di vini fermi sia spumanti.
È da questi ultimi che stanno giungendo le maggiori soddisfazioni, poiché si stanno sfruttando le doti innate dell’uva, valorizzandole al punto che oggi esiste la Doc Lessini Durello, che comprende vini prodotti secondo il Metodo Martinotti-Charmat ed il Metodo Classico; due strade che portano a destinazioni differenti ma con elementi in comune, rappresentati dalla piacevole freschezza e dalle inconfondibili note minerali accompagnate da netti ricordi di mela renetta