L’Italian Sounding supera purtroppo i 24 miliardi

L’Italia, in Europa, è il paese che registra il maggior numero di prodotti agroalimentari a 'denominazione di origine' e a 'indicazione geografica' riconosciuti dall’UE. Tutto ciò è un’importante dimostrazione della grande qualità delle produzioni italiane, ma soprattutto del forte legame che lega le eccellenze agroalimentari dello Stivale al proprio territorio di origine. Il sistema delle

L’Italia, in Europa, è il paese che registra il maggior numero di prodotti agroalimentari a 'denominazione di origine' e a 'indicazione geografica' riconosciuti dall’UE. Tutto ciò è un’importante dimostrazione della grande qualità delle produzioni italiane, ma soprattutto del forte legame che lega le eccellenze agroalimentari dello Stivale al proprio territorio di origine.
Il sistema delle Indicazioni Geografiche europee, infatti, favorisce il sistema produttivo e l’economia del territorio e contemporaneamente tutela l’ambiente, perché il legame indissolubile con il territorio di origine esige la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità.
Quanti sono i prodotti Dop, Igp e Stg Italia?
Ad oggi, in Italia, vi sono 314 prodotti tra Dop, Igp, Stg e ben 526 vini Docg, Doc e Igt. Questi prodotti sono un volano per l’economia del nostro Paese. Ad essi si aggiungono oltre 5000 Pat, ovvero Prodotti Agroalimentari Tradizionali. Si tratta di produzioni caratterizzate dal profondo legame con il territorio e con la tradizione gastronomica, per questo motivo vengono considerati parte integrante del patrimonio culturale.
Nonostante il settore cibo e vino viaggi spedito, l’agroalimentare italiano deve continuare a fare i conti con un fenomeno ormai planetario che attacca l’originalità del Made in Italy. Sono infatti oltre 600 i prodotti Italian Sounding rilevati dalle 7 Camere di Commercio Italiane all’Estero presenti in Australia (Melbourne, Sydney), Brasile (Belo Horizonte, Rio de Janeiro, San Paolo), Polonia (Varsavia) e Russia (Mosca)
La categoria più colpita riguarda i prodotti lattiero-caseari (23,6%), seguita dalla pasta (22,8%), prodotti a base di carne (16,3%) e bevande (13,6%) con il vino e gli spumanti a detenere l’incidenza maggiore all’interno del comparto beverage (11,5%).
Proprio per questo recentemente nella relazione annuale dei servizi segreti, depositata in parlamento e stilata dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica Italiana, la contraffazione delle produzioni agroalimentari Made in Italy è stata descritta come una minaccia alla sicurezza nazionale.
Gli ultimi dati Ocse evidenziano infatti come il commercio globale di prodotti in violazione di marchi registrati italiani supera i 24 miliardi, pari al 3,6% delle vendite totali della produzione italiana.
Tutelare i prodotti originali  significa difendere la capacità delle nostre imprese di presidiare le quote del mercato globale in cui l’Italia è competitiva, ma anche di favorire l’insediamento in nuovi mercati, tutelando e promuovendo la qualità e la capacità di innovazione del Made in Italy dalla concorrenza sleale della contraffazione.
Tutelare le indicazioni geografiche, siano esse Dop e Igp significa salvaguardare l’espressione più autentica di un territorio. Questo è il lavoro che ha fatto finora la guida Vinibuoni d’Italia, perchè da vent’anni è impegnata nella tutela e nella valorizzazione di produzioni vinicole in cui sono racchiusi i valori, la storia e la cultura di un territorio e dei suoi abitanti. In quest’ottica tutelare e valorizzare i prodotti a indicazione geografica è un atto di responsabilità sociale verso il patrimonio storico, culturale e sociale del Paese.

 

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